Pappagallo beccoforte

RHYNCHOPSITTA PACHYRHYNCHA

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    e chi lo sà....

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    © foto www.biolib.cz

    NOME: pappagallo beccoforte o beccospesso
    NOME SCIENTIFICO: rhynchopsitta pachyrhyncha
    LUNGHEZZA MEDIA: 38 cm
    PESO: 360 g
    QUANTO VIVE: 35 anni
    ORIGINI: Sudamerica
    QUANTE UOVA DEPONE: 2
    TEMPO DI INCUBAZIONE: 28 giorni
    RUMOROSITÀ: poco rumoroso
    DIMORFISMO SESSUALE: assente
    C.I.T.E.S.: necessario

    .Caratteristiche
    Fa parte del gruppo dei conuri, si tratta di un robusto pappagallo con una bella livrea verde selvatico, che lo aiuta a mimetizzarsi tra gli aghi di pino delle foreste di conifere che predilige, adornata da vistose macchie rosse sulla fronte, sulla sommità delle spalle e sulle zampe. L'anello perioftalmico si presenta giallastro con l'iride arancione scuro.

    Esistono due sottospecie di questo psittacide:
    R.p. pachyrhyncha, la specie di riferimento;
    R.p. terrisi, di dimensioni maggiori, con un verde base leggermente più scuro ed il rosso che si presenta venato di striature che danno sul viola.

    Dimorfismo sessuale: non è evidente in questa specie.

    .Comportamento
    Questo pappagallo ama le foreste di conifere di alta quota. Non è un pappagallo stanziale, ma si sposta in continuazione alla ricerca di cibo, coprendo distanze di centinaia di chilometri nelle caratteristiche formazioni a "V". Si tratta quindi di un eccezionale volatore che non solo è in grado di coprire grandi distanze, ma è in grado di destreggiarsi con estrema abilità per sfuggire ai predatori di alta montagna: il suo nemico naturale è rappresentato dal falco pellegrino, dagli attacchi del quale è costretto a sottrarsi con spettacolari inseguimenti che vedono vincitore il pappagallo che riesce a rifugiarsi nell'intrico dei rami delle conifere, dove il falco non è in grado di inseguirlo. La sua voce è molto potente, udibile fino a tre chilometri di distanza. La specie è considerata minacciata, si calcola che la popolazione residua della specie di riferimento dovrebbe essere compresa intorno ai 1500 individui. Le cause che hanno portato ad una drastica diminuzione del pappagallo dal becco forte sono da ricercarsi nella deforestazione, in particolare di quegli alberi che forniscono il luogo per nidificare oltre ai pinoli che rappresentano la base della sua alimentazione, e l'assenza di aree protette nella Sierra Madre occidentale. Il terrisi è relativamente meno minacciato rispetto alla specie di riferimento grazie alla sua abitudine a nidificare nelle cavità delle rocce anzichè sugli alberi: la sua popolazione non supera comunque i duemila esemplari.

    .Alimentazione
    Dato l'habitat di questo psittacide è conseguenziale che il suo principale nutrimento sia costituito dai pinoli. Durante la stagione estiva questo pappagallo predilige i pinoli del Pinus arizonica, del Pinus ayacahuite, del Pinus teocote e le ghiande delle querce. Durante la stagione fredda invece si rivolge ai semi del Pinus cembroides ed alle bacche del Prunus capuli. Mangia anche semi, bacche, frutta, piccoli insetti e perfino la corteccia degli alberi. Non esiste noce che possa resistere al potentissimo becco di questo pappagallo, che viene sgusciata tenendola in una zampa. Caratteristico è il sistema con cui il rynchopsitta estrae i pinoli dalle pigne: tenendo ferma la pigna tra le zampe con il becco l'uccello estrae i pinoli con movimento di torsione che i genitori insegnano pazientemente ai piccoli lungo diversi mesi di addestramento. La dieta basata principalmente sui prodotti delle conifere è povera di sali minerali come calcio, sodio e magnesio: per questo motivo questi pappagalli tendono ad integrarla consumando spesso argilla estratta dai lati dei burroni.
    In cattività il pappagallo becco forte può essere nutrito con miscela di semi per ara, legumi secchi e germinati, riso bollito, miscela di pinoli vari, ghiande, castagne, macedonia di frutta con abbondanza di fichi, macedonia di verdure a foglia verde e alimenti vitaminici basati sul nettare dei fiori.

    .Riproduzione
    Questo pappagallo si riproduce in estate, tra i mesi di maggio e di agosto. Nidifica negli incavi dei pini più alti e preferibilmente alle quote più elevate, sovente oltre i 3000 metri. La femmina deposita due uova e li cova per circa 28 giorni. Dopo la nascita i pulcini, vista l'eccezionale altitudine e le basse temperature notturne, vengono particolarmente riscaldati dalla madre finchè non sono completamente ricoperti di piumino e penne. Il maschio provvede a nutrire l'intera famiglia. E' un pappagallo fortemente monogamico, e le coppie sono quasi sempre stabili per l'intera durata della vita dei singoli individui.




    Fonte: www.pappagallinelmondo.it
     
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