Becco a scarpa

BALAENICEPS REX

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    Il becco a scarpa è un grande uccello pelecaniforme, unica specie della famiglia Balaenicipitidi. È un uccello selvatico inconfondibile e dall’aspetto preistorico, tra i più imponenti uccelli che si trovano in Africa. Misterioso abitante delle paludi più ostili, possiede un piumaggio grigio-bluastro, le penne remiganti primarie hanno la punta nera e le secondarie hanno una tinta verdastra. Le zampe sono nere e lunghe, le ali larghe e il collo muscoloso. Le parti inferiori sono una tonalità più di grigio più chiaro.
    Il suo tratto più caratteristico è innegabilmente lo straordinario e unico becco a forma di scarpa, da cui deriva il suo nome comune. Questo imponente becco verdastro-marrone è enorme e potente, misura ben 23 cm in lunghezza e 10 cm in larghezza e termina con una minacciosa punta affilata a forma di uncino.
    Gli occhi sono color giallo pallido e nella parte posteriore della testa si trova un piccolo cappuccio di piume che può erigersi a cresta.
    Grande e in un certo qual modo spaventoso, il Becco a Scarpa è alto dai 110 a 140 cm. I maschi sono più grandi delle femmine e hanno dei becchi più lunghi.

    Col suo aspetto primitivo, il Becco a Scarpa ha sconcertato i tassonomisti con le sue affinità: per certi aspetti mostra analogie con cicogne, pellicani, aironi e umbrette, pur rimanendo diverso in altri. L’aspetto insolito del Becco a Scarpa indica decisamente quanto si sia evoluto fino ad occupare una nicchia altamente individuale, che lo lega a uno degli habitat più inaccessibili al mondo.
    I pulcini appena usciti dall’uovo sono coperti da morbide e soffici piume color grigio-argenteo, mentre gli esemplari immaturi hanno una tonalità leggermente più scura di grigio rispetto agli adulti.

    Gli uccelli Becco a Scarpa passano la maggior parte del loro tempo foraggiando in ambienti acquatici. La parte principale della loro dieta carnivora è costituita da lungfish (pesci polmonati), bichir (Polypterus), pesci gatto, tilapia e serpenti d’acqua. A volte si nutrono anche di rane, lucertole, tartarughe, giovani coccodrilli, molluschi e carogne. La zona più adatta per la cattura di prede è caratterizzata da acqua bassa e vegetazione alta perché si possa camuffare mentre insegue la preda. Se l’acqua è profonda, perché l’uccello possa cacciare, è necessaria la presenza di una piattaforma galleggiante creata dalla vegetazione.

    Le due tecniche di caccia di questo uccello sono “rimani fermo e aspetta” e “guada e cammina lentamente”. Quando una preda è stata avvistata, il Becco a Scarpa effettuerà un movimento “a collasso”: la testa e il collo si estendono rapidamente in avanti fino a dentro l’acqua, facendo sì che a causa dello sbilanciamento l’uccello crolli in avanti e verso il basso. Dopo questo movimento non è possibile eseguirne immediatamente un secondo, è necessario che il Becco a Scarpa ritrovi il suo equilibrio e riacquisti la posizione iniziale.
    Insieme alla preda, viene raccolta anche una grande quantità di vegetazione. Al fine di espellerla il Becco a Scarpa ondeggia la testa da un lato all’altro, mantenendo la presa sulla preda. Prima di essere deglutita, la preda viene di solito decapitata.

    Gli uccelli Becco a Scarpa non si trovano mai in gruppi. Solo quando il cibo scarseggia si potranno vedere foraggiare vicini l’un l’altro. Spesso, il maschio e la femmina di una coppia riproduttrice foraggiano ai lati opposti del proprio territorio.
    Questi uccelli non migrano fino a che sussistono condizioni di foraggiamento. Tuttavia, in alcune aree dei loro habitat, effettuano movimenti stagionali tra la zona di nidificazione e quella di foraggiamento.
    I becchi a scarpa si librano sulle correnti di aria calda e sono spesso visti volare sopra il loro territorio durante il giorno. Durante il volo, il collo è tirato indietro.
    Con gli esseri umani sono molto docili. I ricercatori che studiano questi uccelli sono stati in grado di avvicinarsi entro 2 metri da un esemplare sopra il suo nido. Il Becco a Scarpa non minaccia gli esseri umani, ma si limita a guardare verso di essi.

    Gli uccelli Becco a Scarpa sono allevatori solitari e i loro territori hanno un’ampiezza di circa 3 chilometri quadrati. Nella stagione di accoppiamento, questi uccelli sono molto territoriali e difendono il nido contro eventuali predatori o rivali. La durata dell’allevamento varia a seconda della posizione, ma di solito coincide con l’inizio della stagione secca.
    Il ciclo riproduttivo, dalla costruzione del nido al momento in cui i piccoli sono in grado di volare, si estende su un periodo tra i 6 e i 7 mesi.
    Per la nidificazione viene spazzata e pulita una zona con un diametro di 3 metri. Il nido si può trovare sia su un isolotto che in una massa di vegetazione galleggiante. Il materiale per la sua costruzione, come l’erba, viene tessuto a terra formando una grande struttura di circa 1 metro di diametro.

    Normalmente vengono deposte da una a tre uova biancastre, di solito due. Tuttavia, entro la fine del ciclo di allevamento di solito solo un pulcino rimane in vita, a causa dei predatori o della scarsa disponibilità di cibo. Il periodo di incubazione è di circa 30 giorni. Dopo la schiusa, i Becco a Scarpa adulti devono nutrire i pulcini con del cibo rigurgitato almeno da 1 a 3 volte al giorno e fino a 5 o 6 volte al giorno quando i pulcini crescono.
    I becchi a scarpa sono uccelli monogami ed entrambi i genitori partecipano in ogni aspetto della costruzione del nido, dell’incubazione e della crescita dei pulcini. Al fine di mantenere le uova fresche, gli adulti versano sopra il nido delle boccate d’acqua. Con lo stesso scopo, viene inoltre collocata dell’erba bagnata intorno alle uova, arrotolata con l’aiuto delle zampe e del becco. Questo comportamento continuerà anche dopo la schiusa delle uova, fino a quando il piumaggio dei pulcini non sarà completamente sviluppato.
    Lo sviluppo del Becco a Scarpa è un processo lento rispetto a quello della maggior parte degli altri uccelli. Il piumaggio non si sviluppa completamente fino a circa 60 giorni e le penne necessarie al volo crescono a 95 giorni di età. Tuttavia i giovani non sono in grado di volare fino a circa 105-112 giorni di età. I genitori continuano a nutrire la prole per circa un mese dopo l’involo, dopodiché i piccoli diventano totalmente indipendenti dai loro genitori.

    Gli habitat preferiti degli uccelli Becco a Scarpa sono paludi, acquitrini e in particolare la vegetazione galleggiante o Sudd, formata in particolare, ma non esclusivamente, dal papiro. Generalmente rimangono nelle aree più aperte, per evitare i problemi con il decollo causati dall’erba alta e dai “tetti” formati dalle piante di papiro.
    Lenti e per lo più solitari, i becchi a scarpa utilizzano i canali allargati o addirittura aperti dagli ippopotami e dagli elefanti. In Sudan, questi uccelli si trovano comunemente nelle “zone di trasmissione” delle paludi, dove corsi di acqua lenta e profonda scorrono attraverso lagune fino ad arrivare alle regioni lacustre più basse, dove si trova una maggiore concentrazione di pesci. Il Becco a Scarpa si nutre di essi principalmente tendendo degli agguati, rimanendo in piedi e immobile sulle rive o sulla vegetazione galleggiante sopra le aree di acque profonde.

    Ci sono state molte stime sulla popolazione del Becco a Scarpa, ma la più precisa è di 11 000 - 15 000 esemplari sparsi per tutte le aree popolate. Dal momento che le popolazioni di questi uccelli sono sparse e la maggior parte sono inaccessibili all’uomo (o quasi) per gran parte dell’anno, è difficile ottenere un numero affidabile.
    L’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) nella Lista Rossa del 2018 segnala questa specie come VU (Vulnerabile). È inoltre elencata nell’Appendice II della CITES. Il Becco a Scarpa è protetto dalla legge in Sudan, Repubblica Centrafricana, Uganda, Ruanda, Zaire e Zambia ed è compreso nella classe A della African Convention of Nature and Natural Resources. Anche il folklore locale protegge questi uccelli, e tra gli indigeni si insegna a rispettarli o anche a temerli.

    Una delle più grandi minacce per il Becco a Scarpa è rappresentata dalla distruzione dell’habitat. Questi uccelli acquatici hanno esigenze specifiche per la nidificazione e per il foraggiamento e le paludi e gli acquitrini si stanno rapidamente convertendo in terreni agricoli o per il pascolo dei bovini. Anche i pescatori disturbano gli habitat del Becco a Scarpa, in particolare le loro aree di foraggiamento.
    Un altro motivo di preoccupazione è il commercio per gli zoo. La domanda dei becchi a scarpa da parte degli zoo è molto alta e vengono venduti per 10 000 -v20 000 $ US, il che li rende gli uccelli più costosi del commercio. Questo incoraggia i nativi a catturare e vendere questi uccelli agli zoo, riducendo così le popolazioni selvatiche.



    Fonte: https://animalivolanti.xyz
     
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