Allevamento delle Calopsitte

"Calopsite"

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    Ornitofilo esperto

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    La calopsitta o calopsite (Nymphicus hollandicus), è un uccello della famiglia dei Cacatuidi. Le sue dimensioni sono abbastanza ridotte, tra i 30 e i 32 cm; di forma allungata, con una lunga coda e il tipico ciuffo sulla fronte, il colore ancestrale è in prevalenza grigio scuro ad eccezione della faccia e del ciuffo di colore giallo con la tipica macchia tonda e rossa all'altezza della guancia, ali con un'evidente macchia bianca lungo il bordo esterno e la coda più chiara rispetto al resto del corpo; la femmina si distingue dal maschio per il colore grigio che persiste anche in faccia e nel ciuffo, la macchia rossa leggermente più piccola e dal colore meno intenso e la coda barrata di giallo. Il calopsite come tutti gli psittaciformi ha zampe zigodattili (due dita rivolte in avanti e due indietro, per un’arrampicata sicura ed agevole).
    Ma vediamo nello specifico come fare per allevarle al meglio:

    Alimentazione
    L’alimentazione per i pappagalli è un aspetto fondamentale che può cambiare nettamente la prospettiva di vita di un soggetto. E’ importante ricordare che la sola miscela di semi non costituisce assolutamente un’alimentazione bilanciata per i pappagalli.
    La dieta ottimale per le Calopsite deve essere molto varia alternando una miscela di semi (carente di semi di girasole, soprattutto per pappagalli tenuti solo e sempre in gabbia, e possono quindi andare incontro ad obesità ed a problemi epatici se alimentati con abbondanti quantitativi di grassi), verdure e frutta, e altri tipi di alimenti, utile sarebbe anche l'integrazione con gli con gli estrusi.

    Fondamentali nella dieta dei pappagalli sono la frutta e la verdura che deve essere data quotidianamente, ovviamente ben lavata e asciugata.
    Si possono dare:
    Carota; Cetriolo; Peperoni e peperoncini, anche piccanti; Cicoria; Broccoli; Rucola; Zucchina; Piselli; Erbe prative come il Centocchio; Tarassaco; Bianco; Graminacee. Come frutta: Mela; Pera; Arancia; Melone; Cocomero; Prugna; Albicocca; Banana; Uva; Radicchio; Kiwi; Ciliegia; Fragola; Ananas (togliere sempre semi e ossi dai frutti che li hanno!).
    In più si possono fornire di tanto in tanto, soprattutto nei mesi freddi, fette biscottate o pane integrale, ed un pastoncino all’uovo disponibile nei negozi di animali o preparabile a casa nel seguente modo: cucinare un uovo sodo facendolo cuocere venti minuti circa, far raffreddare l’uovo e preparare il pastone con il tuorlo ed un po’ di pangrattato. Mescolare tutto e servirlo ai pappagalli in un piattino separato dai semi.
    Il postoncino può essere fornito tutti i giorni se i soggetti stanno allevando dei pulli.

    Attenzione a qualche alimento che può essere molto tossico se dato ai pappagalli quindi evitare di fornire: avocado, prezzemolo, basilico, salvia, semi di frutta ed in generale qualsiasi alimento che non troverebbero in natura come cioccolato, patatine, ecc…

    Inoltre la lattuga è conveniente darla non più di una volta a settimana (se non addirittura meno) in quanto in dosi eccessive risulta essere molto lassativa.

    Per quanto riguarda l’acqua, è buona abitudine cambiarla quotidianamente (d’estate anche più di una volta al giorno).

    Raccomandazione: bisogna porre attenzione a non far bagnare i semi (soprattutto per chi decidesse di alloggiare i pappagalli in voliere esterne, nelle quali, la pioggia potrebbe cadere dentro alle mangiatoie). Infatti la miscela di semi umida o bagnata potrebbe formare muffe (o anche marcire) molto nocive ed in alcuni casi letali per le Calopsite.
    Come per tutti i pappagalli devono avere sempre a disposizione osso di seppia e blocchetto di sali minerali!

    Alloggiamento
    Come sempre più spazio si può dare meglio è, sopratutto se non escono in casa. Le misure minime e sottolineo minime per una coppia sono almeno di 90 di lunghezza, 60 larghezza e 60 di altezza, ovviamente sono da preferire le gabbie che si sviluppano in orizzontale, in commercio ci sono anche gabbie che si possono unire per creare più spazio e magari risparmiare rispetto a soluzioni costose ma piccole. E' preferibile però alloggiarle in una gabbia il più grande possibile (o ancora meglio in una voliera) sia per il benessere degli esemplari stessi, che per quello dei futuri pulli, in caso di cove, che dovranno accingersi al volo per la prima volta ed ovviamente fare ciò all’interno di una piccola gabbia comporterebbe uno sviluppo scorretto delle ali e dei muscoli.
    La collocazione della gabbia è molto importante per la sua salute. Non va sistemata in cucina o di fronte ad una finestra e non si deve spostarla in continuazione. Il posto ideale potrebbe essere il salotto in modo che le calo abbiano compagnia durante buona parte del giorno.
    Se tenete all'esterno la gabbia va messa al riparo dalle correnti d'aria e dalle intemperie, coperta bene soprattutto di notte e durante l'inverno, può essere esposta al sole purchè abbiano sempre un riparo di ombra.

    Riproduzione
    La maturità sessuale è raggiunta intorno ai 10-12 mesi, ma si comsiglia sempre di aspettare il compimento dei 12 mesi prima di metterli in cova. Generalmente, ma non sempre, basta mettere insieme un maschio ed una femmina per dare luogo all’accoppiamento, ma ogni soggetto ha un suo carattere ed una sua personalità e quindi, anche se raro non è detto che i due vadano d’accordo.
    Una volta scelta la coppia
    Le Calopsite, in natura, fanno il nido negli incavi degli alberi di Eucalipto. In cattività basta comprare (o costruire) un nido in legno (se avete intenzione di costruirlo fate attenzione perché alcuni legni sono tossici per i pappagalli! Non usate mai i legni dell’albicocco, del pruno, del ciliegio e del pesco) con tetto apribile, per consentire la pulizia del nido e per osservare la crescita dei piccoli. Le dimensioni sono variabili; infatti, per esperienza personale, ho notato che certi esemplari preferiscono i nidi sviluppati in orizzontale ed altri invece quelli verticali. Se dovessi consigliare delle dimensioni sicuramente adatte direi: 25 cm X 25 cm la base mentre, per quanto riguarda l’altezza, 40 cm vanno più che bene. Importante è il foro di entrata che deve essere posto frontalmente, essere leggermente più alto rispetto alla metà del lato ed avere un diametro pari a 7 cm. Es:
    Nido in legno Extra Large 26 x 25 x h 33 cm
    Nido-in-legno-Extra-Large

    Dentro il nido può essere inserita della segatura, del tutolo di mais o, meglio ancora, delle foglie di Eucalipto per ricreare il loro ambiente naturale.
    Una volta fornito il nido pensa a tutto la coppia cooperando per portare avanti la nidiata.

    Dopo essersi accoppiate, infatti, le Calopsite, nel giro di alcuni giorni depongono tutte le uova (a giorni alterni), in media dalle 5 alle 7 uova. La particolarità di questa specie è l'alternarsi del maschio e della femmina nella cova durante la giornata. Di notte, invece, nella maggior parte dei casi, cova esclusivamente la femmina.
    I pulli vengono alla luce dopo 22-24 giorni ricoperti tutti indistintamente da un piumino giallo (esclusi gli esemplari facenti parte delle varie combinazioni della mutazione faccia bianca che, mancando di lipocromi responsabili dei colori giallo ed arancione, risultano ricoperti da un piumino bianco) che, con il passare dei giorni, lascia il posto alle piume ed alle penne. E’ importante non togliere le eventuali uova non schiuse perché favoriscono il movimento dei piccoli.
    I nuovi nati trascorrono dentro al nido circa 20-30 giorni durante i quali vengono imbeccati dai genitori che si alternano anche in questo delicato compito.
    Usciti dal nido i piccoli dipendono dai genitori ancora per un mese (o anche più) anche se, dopo venti giorni circa, iniziano a mangiare qualcosa da soli. In questo periodo, per i piccoli, suggerisco di fornire delle spighe di panico.

    La prima muta avviene intorno ai sei-otto mesi.

    Non fate riprodurre i pappagalli più di due volte all’anno, infatti nella maggior parte dei casi questo risulta molto nocivo per loro. Purtroppo in cattività non sono in grado di controllarsi da soli (in natura si riproducono esclusivamente quando il cibo è abbondante e questo avviene in determinati periodi dell’anno) quindi per controllare le nascite bisogna togliere loro il nido. Questa operazione può essere fatta senza problemi, il nido, infatti, serve alle Calopsite solo per la cova, non le vedrete mai entrarvi dentro per dormire o per ripararsi dal freddo.

    Sessaggio
    Ci sono tre metodi per riconoscere il sesso di questi pennuti:
    Sessaggio chirurgico
    E' la procedura più invasiva e meno utilizzata per il sessaggio, salvo quando si devono fare degli esami endoscopici per diagnosticare altre malattie.
    Il pappagallo viene anestetizzato con del gas (in quantità minime e per nulla dannose per il suo organismo) in modo tale che si addormenti e non subisca traumi anche psicologici, durante l'operazione. Viene praticata una piccolissima incisione (poco più grande di un ago di una siringa) sulla zona del ventre e viene inserita una sonda, che permette di osservare gli organi interni. Il veterinario osserva la forma degli organi riproduttori. Poi, il pappagallo viene risvegliato e viene comunicato il sesso al proprietario.
    Sessaggio molecolare
    E' il modo più sicuro e meno invasivo per far fronte al sesso di un pappagallo. Il costo si aggira intorno ai 12 euro e il risultato viene comunicato nel giro di qualche giorno.
    Il sessaggio molecolare consiste nell'analisi del DNA della radice delle piume. Tutto quello che bisogna fare è prendere 4 piume dall'animale (direttamente dal suo corpo, non da terra) e spedirle ad un laboratorio.
    Sessaggio visivo
    Quest'ultimo metodo non è del tutto affidabile, soprattutto negli adulti e in alcune mutazioni in cui è più difficile e quasi impossibile.
    Ancestrale: il maschio presenta una mascherina gialla e macchie auricolari rotonde, nella femmina più sfumate. La femmina presenta una barratura gialla nel sottoala, le remiganti bordate di giallo e ll timoniere con motivi grigi e gialli.
    Cannella o Cinnaimon: vedi "Ancestrale."
    Lutino: la femmina presenta una barratura gialla nel sottoala e, in alcuni casi, timoniere di colore più intenso.
    Perlato: la femmina presenta il motivo giallo su schiena e ali per tutta la vita, il maschio è simile all'ancestrale.
    Pezzato: la femmina ha generalmente più grigio sulla testa.
    Faccia bianca: vedi "Ancestrale".

    Malattie e sintomi
    Generalmente quando un uccello è ammalato presenta uno dei seguenti sintomi:
    - È disattento
    - Non si muove dai posatoi o dal fondo della gabbia
    - Il piumaggio è gonfio
    - Dorme molto
    - Ha difficoltà a volare
    - Non mangia
    - È appollaiato con penne arrufate senza muoversi
    -Presenta una respirazione difficoltosa
    - Sta con gli occhi chiusi.
    Quando un uccello presenta sintomi di malattia, la prima misura da prendere è isolarlo in una camera calda, perché uccelli ammalati perdono la sua capacità di tenere la sua temperatura corporale. E farlo visitare da un veterinrio specializzato.

    MALATTIE BATTERICHE
    Le malattie batteriche sono moltissime e molto frequenti negli uccelli da gabbia e voliera.
    Una delle più frequenti è sicuramente la Colibacillosi. Causata da E. Coli, microrganismo ubiquitario, presente cioè un po' dappertutto, è una classica tecnopatia.
    La presenza costante di questa malattia anno dopo anno in un allevamento sta a significare che le tecniche di gestione degli animali sono scorrette (es. igiene, gabbie, alimentazione, …).
    E. Coli è presente in molti tipi/sierovarianti e solo raramente riesce ad aggredire uccelli sani e robusti. Spesso approfitta di condizioni latenti di carenze e debilitazione per attaccare gli uccelli, specialmente nelle fasi più delicate di imbecco e muta.
    La sintomatologia più comune è la perdita dei nidiacei nella prima settimana di vita.
    Altra malattia batterica piuttosto comune è la Salmonellosi. Causata da batteri chiamati Salmonelle, si manifesta solitamente con la classica diarrea, mortalità e riduzione della fertilità.
    Stafilococchi e Streptococchi possono causare sia sintomi digerenti (diarrea) sia respiratori (asma).
    I Mycoplasmi danno sinusite (occhi gonfi), problemi riproduttivi e respiratori.
    Negli uccelli da cortile ornamentali e nei pappagalli anziani è possibile rinvenire la Tubercolosi Aviare.
    Particolarmente resistente agli antibiotici è lo Pseudomonas, facilmente rinvenibile nei beverini poco puliti nei quali crescono alghe.
    Gli errori più comuni sono quelli di usare gli antibiotici senza controllo veterinario, per un tempo insufficiente, con un dosaggio errato o in animali che non ne hanno bisogno.
    Per questo è molto importante rivolgersi per la diagnosi e terapia ad un Veterinario o Istituto Zooprofilattico competente per la specie animale in questione e seguire scrupolosamente le indicazione terapeutiche.

    MALATTIE FUNGINE
    Le malattie causate da funghi microscopici sono piuttosto frequenti in allevamento, specialmente se le condizione ambientali sono poco igieniche a causa dell'umidità, se la selezione è molto spinta, se vengono fatti trattamenti antibiotici frequenti.
    Una delle più frequenti è la Candida (Mughetto), che causa perdite soprattutto tra i giovanissimi.
    In ambienti bui può svilupparsi la tigna cutanea e delle penne.
    In ambienti poco ventilati e con maggior frequenza nei Falchi e nei Pappagalli Cenerini può diffondersi l'Aspergillosi polmonare, patologia drammatica perché difficilmente curabile e molto invalidante.

    PROTOZOI
    Una malattia protozoaria da non trascurare è la Toxoplasmosi, particolarmente pericolosa nel caso di donne in gravidanza. Il soggetto colpito staziona sul posatoio con occhi socchiusi, perde peso, si dimostra letargico, ha piumaggio arruffato e tende a perdere la vista.
    Meno frequente, diffuso soprattutto nelle Calopstitte, la Guardia causa dapprima diarrea acquosa, successivamente sintomatologia neurologica per carenza di vitamine del gruppo B.

    COCCIDI
    Anche se possono essere comprese nel gruppo precedente, data la loro fama meritano una trattazione a parte. Infatti di coccidi tutti parlano, ma spesso le notizie sono inesatte.
    I coccidi sono microrganismi che nella loro forma classica vivono all'interno delle cellule della mucosa intestinale. Per liberarsi ed uscire con le feci per infettare altri uccelli devono rompere la cellula e così facendo possono causare diarrea.
    Solitamente quindi causano diarrea e calo di peso nell'uccello.

    PARASSITI
    I vermi intestinali tondi, come gli Ascaridi, gli Ossiuridi, le Capillarie, sono più frequenti in uccelli di cattura, nei grossi Pappagalli e nei Parrocchetti Australiani.
    Le Tenie sono piuttosto rare, e necessitano di gabbie con fondo in terra.
    Frequenti gli acari delle penne e della pelle, facilmente trattabili con gli spray in commercio a base di Piretroidi potenziati con Piperonil Butossido (es. Neoforactil).
    Molto utilizzato dagli allevatori di Fringillidi nel periodo che precede le cove, il Frontline (prodotto spot-on per Cani e Gatti) è un valido ausilio nelle giuste dosi per i parassiti esterni.
    Per colpire contemporaneamente parassiti interni (es. Acaro respiratorio) ed esterni, validissimo risulta l'Ivomec (prodotto iniettabile per Bovini-Suini). Per poterlo usare con sicurezza si diluisce nove volte con il Glicole Propilenico (es.: 1 ml di Ivomec con 9 ml di Glicole Propilenico). Può essere utilizzato sia appoggiandolo sulla pelle sia per bocca nelle giuste dosi.

    CARENZE-ECCESSI ALIMENTARI
    È un problema molto frequente a causa della poca letteratura scientifica esistente sull'argomento "alimentazione degli uccelli".
    L'eccesso di grassi crea grossi problemi al fegato. L'eccesso di proteine è causa di gotta viscerale o articolare. Carenze o eccessi di talune vitamine possono produrre gli stessi danni, attenzione alle integrazioni vitaminiche a caso!

    PSICOLOGICHE
    Più frequenti nei Pappagalli ed in generale in uccelli intelligenti.
    L'Autodeplumazione, causata da stress per solitudine, per mancanza di spazio per muoversi, per noia o ambiente poco idoneo ad una vita tranquilla o per malessere dovuto da altre malattie.


    Tratto da: www.allevamentoroseicollis.it/malattie_principali.html

    Igiene
    Alla base di una buona salute c'è una buona cura dell'igiene e quindi delle accurate pulizie di gabbie e accessori.
    Se il luogo dove tenete le gabbie era prima non in uso o esterno e quindi in contatto con insetti e altri animali è bene prima di mettere i pappagallini disinfettare tutto, dai pavimenti alle pareti, con prodotti appositi.
    Consiglio una pulizia giornaliera di beverini e mangiatoie e posatoi nel caso fossero troppo sporchi. Una volta a settimana pulire interamente la gabbia. E una o due volte al mese spruzzare un antiparassitario apposito per uccelli.



    Per parlare dell'argomento, per fare domande in merito o ricevere chiarimenti aprite una discussione nella sezione Calopsitte!







    Fonti di approfondimento: www.allevamentocalopsite.com; http://calopsite.forumfree.it;

    Edited by Rei-ra - 16/6/2016, 13:36
     
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