Germano reale

ANAS PLATYRHYNCHOS

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    Il Germano reale (Anas platyrhynchos) è un uccello della famiglia degli Anatidi, di gradevole aspetto e noto in Italia anche come capoverde.

    Considerato il capostipite di tutte le razze domestiche di anatra, il Germano reale è diffusissimo nei nostri stagni e corsi d’acqua, adattatosi oramai a vivere sia in campagna sia in città, se offrono un ambiente adeguato alla sua permanenza.
    Il Germano reale può raggiungere una lunghezza di 56 cm nel maschio e di 52 centimetri nella femmina, con un’apertura alare di 91-98 centimetri e un peso variabile tra i 700 e i 1.440 grammi. Assai marcate sono le differenze tra i sessi per quanto riguarda la colorazione del piumaggio. Il maschio ha testa e collo di un bel verde scuro – ma brillante – e un sottile collare bianco che sottolinea il contrasto con il nero del petto. Anche la coda è scura, con sfumature grigie e qualche tratto bianco. Il resto del corpo è grigio brillante, con riflessi argentati e altri più scuri. La femmina, al contrario, è in prevalenza bruna, con una varietà di sfumature dal beige al marrone.

    La femmina di Germano reale è facilmente distinguibile per il forte e ripetitivo verso che emette, con tonalità decrescente, per richiamare i suoi simili. Molto più calmo appare il maschio, il cui verso è più monotono e mite. La differenza è ancora più marcata durante il periodo della cova, quando la femmina emette un caratteristico verso per comunicare la “non disponibilità” ad accoppiarsi.
    Il periodo della riproduzione va da febbraio a luglio – a seconda della latitudine – e la cova delle uova, il cui numero può variare da 5 a 15, dura circa 26-28 giorni. Il nido è piuttosto rudimentale – fatto di ramoscelli e di piume che la femmina strappa da un punto particolare del proprio petto – e la scelta del luogo non è particolarmente impegnativa: di solito si tratta di siti all’asciutto presso zone umide.

    Piacevole nell’aspetto, ha perso nel tempo l’immagine di specie selvatica, trovando pochi ammiratori rispetto alle specie più rare e schive, e diventando la specie di anatra più cacciata in tutta Europa, e perfino allevata a scopo venatorio. Tuttavia, il Germano reale presenta caratteristiche di grande interesse, a partire dal sontuoso abito nuziale del maschio, dal capo verde e corpo argentato. Più mimetica si presenta invece la femmina

    Il Germano reale è la più diffusa tra le specie di anatre selvatiche: in Europa occidentale se ne stima una presenza pari a oltre 9 milioni di individui. I maschi sono generalmente più numerosi delle femmine, anche a causa dell’alta mortalità che si registra tra queste ultime durante l’incubazione.
    Trascorre gran parte della giornata sull’acqua e si spinge sulla terraferma solo per la nidificazione o per riposare. I suoi ambienti prediletti sono dunque quelli che presentano specchi o corsi d’acqua tranquilli – paludi, stagni, laghi e fiumi – circondati da porzioni di terreno sufficienti per sistemarvi il nido e sorvegliarlo. La specie è ampiamente presente in tutte le regioni temperate dell’America settentrionale, dell’Europa e dell’Asia, dal livello del mare fino a 2.000 metri di altitudine.

    Il Germano reale gode di buona salute in tutta l’Unione europea, dove è presente in maniera piuttosto capillare con contingenti di ampie dimensioni e si riproduce con facilità. In Italia la popolazione dei germani reali è in costante aumento, anche se la rilevanza del nostro Paese nella conservazione della specie è piuttosto limitata.
    E' anche una delle tre specie più diffuse tra gli uccelli acquatici svernanti. In termini di legislazione venatoria, la specie risulta cacciabile in Italia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio.

    L’aumento della popolazione di Germano reale fin dagli anni Sessanta è un fenomeno non del tutto dovuto a cause naturali. In parte è stato infatti determinato delle immissioni per scopi venatori. Ma i germani reali introdotti sarebbero in realtà soggetti geneticamente e morfologicamente differenti da quelli appartenenti alle popolazioni selvatiche. Un fatto che, nonostante la grande diffusione, rappresenta una minaccia per il Germano reale, che potrebbe subire un processo di ibridazione della specie.
    Questa tesi è avvalorata dal fatto che la dimensione media della covata di Gemano reale italiano – pari a circa 10 uova per nido – è più elevata di quelle osservate nelle popolazioni nord-europee della stessa specie.
    Al di là di questo fenomeno, il prelievo venatorio deve essere comunque effettuato in maniera razionale, evitando pratiche particolarmente invasive sulla popolazione. Sarebbe importante l’avvio di uno studio finalizzato alla verifica del livello di “inquinamento genetico” della specie sul territorio nazionale, in modo da capire quanti siano gli esemplari “puri” e dove siano maggiormente concentrati.

    In considerazione del fatto che la specie popola gli ambienti acquatici di campagna, la variazione dei livelli dell’acqua durante il periodo riproduttivo, a causa di lunghi periodi di siccità come di piene improvvise, può determinare condizioni di habitat negative e una situazione di stress per gli individui, oltre a un serio pericolo per le uova e i pulcini. Altrettanto deleteri sono gli episodi di distruzione dei canneti e della vegetazione ripariale o la loro forte riduzione per far spazio a edifici o infrastrutture.

    In termini di conservazione della popolazione nidificante, così come di quella svernante, va posta poi particolare attenzione ad alcuni fattori. In primo luogo è necessario evitare il disturbo durante la stagione riproduttiva della specie, ma anche le fluttuazioni del livello delle acque nel periodo della deposizione e della cova delle uova.
    Per una buona gestione della specie sarebbe inoltre opportuno posticipare al 10 ottobre l’apertura della stagione venatoria, che dovrebbe terminare al massimo il 31 dicembre, in modo da evitare la sovrapposizione con periodi particolarmente sensibili per il Germano reale, come quello pre-migratorio durante il quale la specie deve accumulare riserve energetiche per affrontare il viaggio di ritorno.


    Curiosità:

    - Visti i numerosi pericoli cui i piccoli sono sottoposti per il periodo di 50-60 giorni durante il quale sono inetti al volo, è comprensibile la prudenza della madre, la quale, per proteggerli, non raramente inscena starnazzando la pantomima dell'ala ferita, distraendo così il potenziale predatore. La gregarietà della specie si fa quindi più manifesta e i germani cominciano a riunirsi in gruppi che si fanno via via più numerosi, fino alle concentrazioni di migliaia di individui osservabili in alcune zone di rifugio diurno in autunno-inverno.

    - Per quanto concerne la migrazione, il comportamento del germano è influenzato sensibilmente dalle condizioni climatiche; le popolazioni del nord, centro ed est europeo sono sensibilmente più migratrici di quelle dell'Europa occidentale e meridionale, le quali effettuano di solito solo spostamenti locali di non grande portata. Fino alla fine degli anni sessanta, quando era inferiore il numero dei germani sedentari in Italia, si notava un evidente passo di soggetti nordici a fine novembre primi di dicembre, quando le gelate cacciavano i germani dagli ambienti umidi dell'Europa centrorientale.

    - Durante l'aggregazione autunno-invernale i germani iniziano i corteggiamenti collettivi per la formazione delle coppie. I maschi eseguono vari movimenti rituali, derivati in parte dall'atto del bere.
    La sequenza tipo di comportamento nuziale può essere così schematizzata: il maschio scuote il becco, si scuote e si stira, scuote la coda, si drizza sulla parte posteriore tenendo il becco rivolto verso l'acqua ed emettendo contemporaneamente un fischio seguito da un brontolio, assume quindi una posizione accorciata portando indietro il capo, sollevando le ali e drizzando la coda. Rivolgendosi più espressamente alla femmina, il "colloverde" nuota annuendo ritmicamente con il capo, mostra la nuca, si erge, solleva infine di scatto le parti posteriori toccando l'acqua con il becco.
    Queste attività toccano un massimo in ottobre-novembre e poi riprendono in febbraio-marzo, anche se spesso a questa stagione le coppie sono già ben stabilite. In questo caso non è difficile notare dispute fra i maschi, quando qualche individuo non accoppiato cerca di sottrarre la femmina ad altri. L'atteggiamento di minaccia più usuale consiste nell'inseguimento con il collo proteso e il becco che sfiora l'acqua. Ben presto la proporzione dei maschi rispetto alle femmine aumenta sensibilmente sugli specchi d'acqua, poiché le seconde, ormai in gran parte intente alla cova, conducono da questo momento un'esistenza assai più discreta.

    Canto germano reale
    - Sono moltissime le specie di anatre allevate in cattività e, tra queste, molte sono state addomesticate. Il loro impiego può essere sia da reddito (carne, uova, fegato), da caccia e ornamentale. Quelle che vengono impiegate in maniera più o meno intensiva in avicoltura discendono da due specie selvatiche tra cui il Germano reale o anatra selvatica che ha dato origine a tutte le anatre domestiche, spesso chiamate "comuni" e agli "incroci selvatici".

    - Una specie simile: la Canapiglia assomiglia sensibilmente alle femmine di Germano reale. In genere molte specie di anatidi hanno le femmine che si somigliano molto tra di loro; spesso un utile elemento di distinzione è lo specchio alare ben visibile con soggetti in volo.






    Fonte: www.uccellidaproteggere.it
     
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