Canarini di Colore

genetica base

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    Ornitofilo esperto

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    I canarini di colore sono una razza di canarini che comprende quasi 400 varietà di colore diverso. Si tratta di canarini domestici, ottenuti in seguito a lunghe e accurate selezioni effettuate da allevatori molto spesso amatoriali, ma a differenza dei canarini da canto e di forma e posizione, la selezione è basata solo sui colori.
    Una differenziazione della categoria 'colore' è tra i cosiddetti "lipocromici", il cui piumaggio è a fondo chiaro, e "melaninici", che presentano invece un colore di fondo scuro. Per colore di fondo si intende il colore della piuma in prossimità della radice, che può differire notevolmente da quello evidenziato nella parte estrema, in superficie.
    Ogni canarino di colore si distingue ulteriormente per tipo, varietà e categoria.
    Per esaltare il colore, soprattutto nei canarini a fattore rosso, si ricorre anche all'impiego di coloranti addizionati nell'alimentazione poco prima e durante la muta. L'uso di questi additivi, come il betacarotene, è contrastato a causa degli effetti lievemente tossici che possono causare all'animale, soprattutto nel periodo immediatamente successivo all'ingestione del colorante.

    credits: Wikipedia

    La prima suddivisione di questi Canarini è basata sulla presenza o assenza dei pigmenti scuri (eumelanine e feomelanine).
    L’assenza totale delle melanine (può fare eccezione il colore degli occhi) dà luogo al gruppo dei Lipocromici. La loro presenza dà luogo al gruppo dei Melaninici.

    I Canarini lipocromici derivano da una mutazione che ha impedito al gene ancestrale, preposto alla formazione delle melanine, di funzionare; pertanto la livrea (fenotipo) presenta solo i lipocromi (o colore), o appare bianca se vi è anche la loro assenza.
    I lipocromi costituiscono i colori di fondo e sono composti da sostanze gialle o rosse, solubili nei grassi (lipidi): da ciò il nome (croma = colore)
    I Lipocromici comprendono le seguenti Varietà :

    Giallo
    Il “giallo” è il colore naturale del Canarino selvatico; deve mostrarsi nella sua massima espressione di purezza ed intensità, uniformemente distribuito su tutto il piumaggio. Il giallo si esprime quantitativamente diversificato, a causa di fattori (quantitativi), in diverse tonalità: in linea di massima si distinguono: giallo, colore naturale del canarino dalla calda tonalità; giallo limone, dovuto alla struttura delle penne e all’effetto rifrangente per il blu; giallo dorato, di tonalità molto calda, tipico colore dell’oro; giallo arancio, tonalità tipica dell’interferenza dei due colori di base: il giallo ed il rosso.
    Queste due ultime tonalità sono decisamente da eliminare da un allevamento, perché fortemente penalizzabili.
    Dei primi due colori è da preferire la tonalità giallo-limone. E’ da tenere presente che l’ambiente circostante influisce non poco sulla percezione del colore. Infatti, se si osserva un canarino giallo su uno sfondo blu o verde, la percezione del colore tende ad essere giallo-limone; diverso appare, invece, lo stesso canarino se lo si osserva su uno sfondo rosato o mattone, dove il giallo tende a mostrarsi di una tonalità dorata e dai riflessi spenti.

    Rosso
    Come già detto, il colore di fondo originale del Canarino è soltanto il “giallo”; invece il “rosso” è un colore acquisito attraverso l’ibridazione con il Cardinalino del Venezuela; più esattamente dovremmo affermare che è stata trasmessa al Canarino la possibilità di trasformare i caroteni in “rosso”, e di estrinsecare al meglio il colore attraverso la somministrazione negli alimenti di coloranti sintetici durante la muta.
    I coloranti di più largo uso sono:
    il betacarotene, il carofil rosso e la cantaxantina.
    Così come il “giallo” anche il “Canarino rosso” deve mostrare:
    purezza del colore, senza tendere all’arancio o al violaceo.
    uniformità, cioè distribuzione del colore su tutto il mantello in modo uniforme, senza chiazze mal colorate per muta ancora in corso o per diverse quantità e qualità di colore; brillantezza.
    Bisogna prestare attenzione alle timoniere e alle remiganti, che non siano di diverso colore: alcune bianche, altre rosse perché cadute e accidentalmente coloratesi per effetto del colorante somministrato durante la muta.
    Ogni allevatore deve decidere se colorare dalla nascita, evitando l’increscioso problema della doppia colorazione delle timoniere e delle remiganti, oppure iniziare la colorazione a 35/40 giorni e permettere che rimangano chiare; da tenere presente che i canarini a timoniere e remiganti bianche, in Italia, a parità di punteggio, sono da preferirsi a quelle con le medesime colorate.
    Naturalmente la colorazione dalla nascita è possibile solo per le categorie “brinato” ed “intenso”, ma non per i “mosaico” dai quali si pretende che siano chiare, altrimenti incorrono in forti penalizzazioni.
    Il lipocromo “rosso” dunque è un colore indotto e la sua espressione fenotipica è dovuta sia alla proprietà di sintesi e di fissaggio dei carotenoidi rossi, ricevuta dal cardinalino del Venezuela, sia dalla proprietà genetica intrinseca del canarino di elaborare i lipocromi.

    Avorio
    La mutazione avorio, recessiva e legata al sesso, è apparsa in Germania nel 1950 in un ceppo di canarini a fattore rosso; quando in seguito fu trasferita sui canarini a fattore giallo, l’effetto fu proprio quello di far apparire il giallo a tonalità avorio, e assunse pertanto un effetto di colore tenue; l’avorio oltre ad agire sui lipocromi, riducendoli notevolmente, produce una modifica strutturale delle piume.
    Di solito si parla di diluizione lipocromica, ma da studi effettuati all’estero il carattere avorio appare come fattore strutturale: sono pigmentati gli strati più profondi della penna che sembra anche più cheratinizzata.
    Si dice canarino “Giallo avorio” quando questa mutazione agisce sul fattore giallo, mentre si dice “Rosso avorio” (ex Avorio rosa) quando agisce sul fattore rosso.

    Bianco dominante
    Tali canarini sono apparsi per la prima volta in Germania nel 1677.
    Questo fattore inibisce quasi totalmente la formazione dei lipocromi; il mantello appare bianco con leggere soffusioni lipocromiche sul vessillo esterno delle remiganti.
    I canarini “Bianco dominante”, oltre a giallo possono essere ad ereditarietà rosso: questi ultimi sono rari poiché le loro soffusioni alari risultano molto più evidenti di quelle dei soggetti ad ereditarietà giallo, perciò non sono allevati, o meglio non conviene allevarli, dal momento che alle mostre sono più penalizzati.
    Il “Bianco dominante” ad ereditarietà avorio, invece, per effetto della riduzione del lipocromo è da considerarsi nei concorsi come “Bianco recessivo”.
    Il “Bianco dominante” per essere considerato ottimo deve essere di un bianco brillante, non spento o grigiastro e presentare leggere soffusioni lipocromiche sul bordo esterno del vessillo delle remiganti.

    Bianco recessivo
    Tale mutazione è apparsa in Inghilterra nel 1759; dà un colore puro, senza alcuna traccia di lipocromo su tutto il mantello.
    Poichè la mutazione inibisce completamente la formazione dei lipocromi, la pelle di questi canarini è violacea.

    Sono tre le categorie in base alla piuma:

    Intenso: a piuma corta e colorazione uniforme in tutto il corpo;
    Brinato: a piuma media e colorazione parziale, con un effetto 'a spolvero' di brinatura sul mantello;
    Mosaico: a piuma media, con colorazione più intensa sulla maschera facciale, codione, petto e spalline.

    Prima di passare alla descrizione dei canarini melaninici si darà un breve cenno sulle melanine.

    Le melanine, pigmenti di natura chimica molto complessa, sono responsabili del disegno della livrea, del colore delle unghie e del becco, nonché dell’occhio e si differenziano in:

    - eumelanine di colore nero o marrone scuro, collocate lungo la rachide e nella parte più vaporosa delle penne e del sottopiuma. Si trovano anche nel becco, nelle zampe, nella pelle e negli occhi

    - feomelanine di colore marrone tendente al rossiccio, collocate alla periferia della penna.

    Le prime si presentano al microscopio elettronico come “granuli bastoncellari”, mentre le seconde sono di forma sferica.

    I canarini melaninici, comprendono tutti quei canarini il cui mantello è interessato dalla presenza di pigmento melaninico, formato da un disegno diversificato sia qualitativamente che quantitativamente.
    Il pigmento melaninico è formato dalla feomelanina di colore bruno, che fa da contorno ad un disegno centrale più scuro, lungo la rachide, costituito da eumelanina sia nera che bruna.
    La diversificazione del disegno del mantello è dovuta alle diverse mutazioni, susseguitesi nel tempo, che hanno interessato sia le eumelanine che le feomelanine, determinando la suddivisione di questi canarini in distinti “Tipi” di appartenenza. A partire dal canarino ancestrale di Tipo “nero”, si sono verificate varie mutazioni che suddividono i canarini melaninici nei seguenti Tipi.

    - Tipi base

    Nero
    Questo Tipo di canarino è il più prossimo a quello ancestrale, ma dalla selezione operata in tanti anni, sono comparsi tanti cambiamenti che resta difficile ritenerli appartenenti ad un’unica specie.
    I canarini di Tipo “nero” devono esprimere al massimo la cosiddetta ossidazione (tendenza alla massima intensità, fino al nero) delle melanine, le quali sono presenti oltre che sul piumaggio anche sul becco, sulle zampe e sulle unghie.
    Il disegno lungo la rachide, formato da eumelanina nera e tracce di eumelanina bruna, deve essere netto e simmetrico.
    Le striature rappresentano il disegno della testa, del dorso, dei fianchi e del petto; esse devono essere lunghe e larghe, senza alcuna interruzione e, partendo dalla fronte, devono estendersi per tutto il dorso interessando i fianchi e nelle femmine anche il petto;
    Le vergature riguardano il disegno delle penne medie (copritrici) e devono apparire come delle grosse virgole;
    Le marcature interessano la parte centrale della penna lungo la rachide delle remiganti (ali) e delle timoniere (coda), oltre che delle grandi copritrici;
    I mustacchi sono i marchi particolari di tutti i “Serinus “; essi configurano i segni ai lati delle mandibole e appaiono in modo molto evidente e più marcato nei maschi che non nelle femmine.
    I migliori soggetti sono quelli che presentano le striature, le vergature e le marcature fortemente interessate dalla eumelanina nera che si evidenziano nettamente su un mantello con assenza di bruno; per questo il lipocromo di base, pur apparendo più cupo, evidenzia tutta la sua purezza e luminosità. orlature sul piumaggio, in special modo sulla testa e sul dorso (difetto da penalizzare con la squalifica del soggetto). Le orlature, che privano l’apice delle penne di melanina, possono essere più o meno evidenti, ed in ogni caso non devono essere confuse con le brinature.
    A differenza delle brinature nelle quali il colore (Varietà) non arriva all’apice, le orlature sono una depigmentazione melaninica più o meno evidente dell’apice delle penne stesse.

    Bruno
    Il canarino “bruno” è derivato da una mutazione recessiva legata al sesso del canarino nero, con il solo effetto che la eumelanina nera è stata modificata, ad opera della mutazione apparsa verso la fine del XVII secolo, in eumelanina bruna.
    La caratteristica principale dei canarini “bruno” è la grande quantità di melanina bruna presente sul mantello. Il disegno eumelaninico deve essere simile a quello del canarino nero con la variante che, anziché essere nero, sarà di colore bruno ossidato (tonalità di bruno fortemente intensa).
    Le striature devono essere nette, simmetriche, lunghe e larghe; partendo dalla testa devono interessare il dorso e raggiungere le grandi copritrici.
    .I fianchi devono essere larghi e simmetrici, ben marcati e senza interruzione e presentare la stessa ossidazione della testa e del dorso
    .Le zampe devono essere brunite
    .Le parti cornee (becco e unghie) devono essere alquanto brunite
    In questi canarini la forte presenza di melanina bruna crea nell’ambito delle diverse Varietà e Categorie una diversificazione fenotipica molto evidente. Nei canarini Bruno bianco dominante o recessivo, la melanina, per la mancanza del lipocromo, si evidenzia ancor di più apparendo più scura rispetto alla Varietà gialla e a quella rossa.

    Agata (1° fattore)
    L’Agata è una mutazione recessiva legata al sesso apparsa come la bruna nel XVII secolo.
    Questa mutazione ha ridotto sia la feo sia la eumelanina, provocando una riduzione quantitativa del disegno eumelaninico centrale, rendendolo così sottile e spezzato.
    Nei canarini Agata si riduce l’eumelanina nera e nei soggetti più tipici si arriva fino alla quasi totale inibizione della melanina bruna.
    I canarini Agata devono mostrare nettamente il nero e contemporaneamente la più assoluta assenza di feomelanina bruna; per tale effetto, il lipocromo, nei brinati e negli intensi, si esprime brillantemente ed il disegno eumelaninico appare in modo molto marcato e netto di tipo spezzettato (a chicchi d’avena)
    Negli Agata a Varietà bianco e negli Agata mosaico, il disegno si esprime su un fondo argentato, privo di feomelanina.
    Caratteri tipici
    .Le timoniere e le remiganti devono essere contornate da un’ampia bordatura grigio perla;
    .Le striature spezzettate, sottili e simmetriche devono interessare la testa, il dorso e i fianchi
    .Le sopracciglia prive di melanina devono lasciar apparire nettamente il lipocromo di base
    .I mustacchi molto marcati e neri, devono apparire in modo evidente specialmente nei maschi.
    Zampe, becco e unghie devono essere decisamente di colore carnicino

    Isabella
    Il canarino isabella non è derivato da una mutazione ma dall’interazione (sovrapposizione) delle mutazioni “bruno” e “agata” avvenuta grazie al crossing-over e per questo si definisce spesso l’Isabella come Bruno diluito.
    Nell’Isabella la eumelanina è modificata (come nel Bruno) da nera in bruna e nel contempo vi è la stessa riduzione presente nell’Agata. L’Isabella ha quindi, come il Bruno, disegno eumelaninico bruno contornato di feomelanina. La eumelanina bruna rimane colore testa di moro, di tonalità poco inferiore al Tipo bruno, e la feo di contorno assume, nei soggetti migliori, una tonalità caffelatte; l’insieme produce un effetto isabella.
    Sulle melanine agisce la riduzione propria dell’Agata che conferisce lo stesso disegno a chicco d’avena sottile e spezzato con “mandorle” sulle remiganti .
    L’indirizzo selettivo di questi canarini deve essere rivolto verso quei soggetti che mostrano un mantello interessato da una scarsissima presenza di feomelanina bruna sulla quale si evidenza un disegno molto tenue, formato da striature sottili e corte, identiche a quelle dei canarini agata ma di colore bruno chiaro.
    Caratteri tipici:
    .striature formate da eumelanina bruna ridotta, sottili e spezzate (a forma di chicchi di avena), che partendo dalla testa si .estendono lungo il dorso interessando i fianchi, i quali devono essere della tonalità del disegno del dorso
    .occhi tendenti al rosso, evidente se intravisti contoluce
    .becco, zampe ed unghie di colore carnicino


    - Tipi aggiunti

    Pastello (2° fattore)
    Il Pastello è prodotto da una mutazione recessiva legata al sesso, apparsa nei Paesi Bassi nel 1957; riduce, in termini quantitativi e qualitativi, sia l’eumelanina che la feomelanina. E’ chiamata “2° fattore di riduzione” ed è presente in tutti e quattro i Tipi base.
    NERO PASTELLO:
    Caratteri tipici:
    striature formate da eumelanina bruna ridotta, sottili e spezzate (a forma di chicchi di avena), che partendo dalla testa si .estendono lungo il dorso interessando i fianchi, i quali devono essere della tonalità del disegno del dorso
    .occhi tendenti al rosso, evidente se intravisti contoluce
    .becco, zampe ed unghie di colore carnicino
    NERO PASTELLO ALI GRIGIE
    Caratteri tipici
    .mantello caratterizzato da una tonalità complessiva di colore grigio alluminio
    .dorso picchiettato e caratterizzato da una serie simmetrica di zone chiare tondeggianti (“occhi di pernice”)
    .becco, zampe ed unghie il più possibile ossidati come nei Pastello normali
    BRUNO PASTELLO
    .colore complessivo “beige molto scuro” uniformemente distribuito su tutto il mantello, dando la sensazione di un appastellamento delle due melanine.
    .Le zampe, le unghie ed il becco devono essere bruniti intonandosi con la tonalità del mantello
    AGATA PASTELLO
    Caratteri tipici
    .striature spezzate e sottili di colore grigio ferro, interessano la testa, il dorso e i fianchi
    .mustacchi ai lati delle mandibole molto marcati e della stessa tonalità del dorso
    .marcature interessano solo la parte centrale, lungo la rachide, delle remiganti e delle timoniere, le quali devono mostrare un bordo perlaceo il più ampio possibile
    ISABELLA PASTELLO
    In questi canarini il fenotipo è l’espressione dell’interazione di tre distinte mutazioni:
    .Bruno che mostra l’eumelanina bruna anziché nera
    .Agata che riduce sia il disegno eumelaninico che la feomelanina di contorno
    .Pastello che accentua ancora di più la riduzione sia della eumelanina che della feomelanina
    L’interazione di queste tre mutazioni sortisce di fatto un fenotipo che mostra un mantello interessato da una leggera patina di bruno, uniformemente distribuita su tutto il mantello, con assoluta assenza di disegno.

    Opale (3° fattore)
    La mutazione opale ( recessiva) è apparsa in Germania sin dal 1949, ma studiata a partire dal 1960; essa riduce fortemente la feomelanina ed inoltre modifica la collocazione dell’eumelanina su tutto il piumaggio, determinando un particolare effetto azzurrino. Questa mutazione, oltre che a ridurre fortemente la feomelanina, riduce l’eumelanina sia nera che bruna, oltre a modificarle invertendo la loro collocazione sulle penne e cioè localizzandosi nelle parti inferiore (lato interno) invece che in quelle abituali superiori; per tale motivo, i canarini interessati da questa mutazione, evidenziano un palese riflesso azzurro.
    NERO OPALE
    Caratteri tipici
    .striature formanti il disegno del dorso, dei fianchi e della testa, si presentano come nei normali non opale, lunghe, larghe e simmetriche con una tonalità grigio azzurro, che si estendono lungo la rachide, su un fondo quasi privo di feomelanina bruna.
    .marcature delle remiganti e delle timoniere, se in possesso di un’alta concentrazione di eumelanina nera manifestano un inconfondibile effetto azzurro.
    .le zampe non sono minimamente intaccate dal fattore opale e pertanto devono presentarsi, come nei normali, più ossidate possibile
    BRUNO OPALE
    Caratteri tipici
    .disegno lungo, velato e patinato con evidenti riflessi grigio azzurrino
    .striature che interessano la testa, il dorso ed i fianchi e si estendono simmetricamente sul mantello interessato da una leggerissima patina di feomelanina bruna
    .marcature per la forte concentrazione dell’eumelanina bruna mostrano in modo ottimale l’effetto azzurrino
    .zampe, becco ed unghie di tonalità brunastra come nel Tipo Bruno di base
    AGATA OPALE
    Caratteri tipici
    .striature devono avere la stessa caratteristica e la stessa forma a chicco di avena ma più piccola dei Tipi Agata normale, con la variante che la tonalità del colore è di un bel grigio azzurrino anziché nera; le striature si devono estendere su di un mantello privo di tracce di feomelanina
    .marcature grigio azzurrino ampiamente interessate da una bordatura grigio-perla
    ISABELLA OPALE
    Caratteri tipici
    .Dorso non deve presentare tracce di disegno, né tantomeno il mantello deve essere interessato dalla presenza di feomelanina

    Pheo o Ino (4° fattore)
    Questa mutazione (recessiva) è apparsa in Belgio nel 1964; il canarino Pheo (ex Rubino) è il risultato di una mutazione il cui effetto consiste nella inibizione della eumelanina nera compresa quella del becco, delle zampe, delle unghie ed anche degli occhi, permettendo con ciò alla feomelanina di esprimersi al massimo lungo i bordi delle penne caratterizzando nei canarini ossidati Nero o Bruno, un tipico disegno ad orlature privo di eumelanina nella parte centrale di esse dove normalmente si localizza il disegno eumelaninico.
    La mutazione Pheo agisce su tutti e quattro i Tipi di base ma l’effetto esteriore è diverso negli ossidati Nero e Bruno avendo essi disegno eumelaninico e feomelanina, perciò la mutazione pheo fa apparire identici il dorso dei canarini Nero e Bruno aventi lo stesso disegno feomelaninico.
    Nei canarini diluiti Agata ed Isabella il fattore Pheo, inibendo le eumelanine, fa apparire il loro mantello privo di qualsiasi traccia di melanina ad eccezione della punta delle timoniere e delle remiganti, dove rimane in forma di una leggerissima sfumatura tendente al crema gessoso; gli occhi sono di colore rosso.
    I canarini Pheo sono differenziati in due categorie distinte:
    .Agata ed Isabella nel gruppo Melaninici ad occhi rossi
    .Nero e Bruno nel gruppo Pheo
    Al gruppo Pheo, come abbiamo visto precedentemente, appartengono i canarini di Tipo Nero e di Tipo Bruno che hanno un fenotipo quasi identico differenziandosi solo in piccoli particolari: melanina centrale e sottopiuma colore grigio antracite nel Nero e colore caffelatte nel Bruno.
    Caratteri tipici
    .disegno a scaglie dovuto al fatto che la feomelanina, localizzata lungo il bordo delle penne crea un contrasto netto con la parte centrale priva di eumelanina inibita dalla mutazione in questione; in questa zona si evidenzia il lipocromo (colore) di fondo, mentre rimane bianca se i canarini appartengono alla varietà “bianco dominante o recessivo” e alla categoria “mosaico”
    .occhi rossi più evidenti nei canarini di Tipo Bruno, più cupi in quelli di Tipo Nero
    .zampe, unghie e becco chiari sia nei Nero che nei Bruno
    .disegno a scaglie che deve interessare tutto il mantello partendo dalla testa per andare sul dorso e sui fianchi; le bordature delle timoniere e delle remiganti non mutate nei soggetti giovani sono più ampie e più marcate di quelle degli adulti, quindi bisogna prestare attenzione a che esse non cadano durante la muta estiva del piumaggio, perché nel ricrescere sarebbero meno bordate (la maggior parte delle volte nascono senza bordatura feomelaninica e perciò molto penalizzate alle mostre alla voce “Tipo”

    Satiné (5° fattore)
    Questa mutazione, recessiva legata al sesso, è apparsa nei Paesi Bassi nel 1970 e si manifesta sui canarini inibendo la eumelanina nera e la feomelanina bruna ma non la eumelanina bruna, che è la forma mutante della eumelanina nera (mutazione del canarino Bruno).
    La mutazione Satiné agisce su tutti e quattro i Tipi base: Nero, Bruno, Agata e Isabella in modo non uguale; nei canarini con feomelanina bruna (Bruno e Isabella) il disegno, essendo feomelaninico rimane presente, ma nei canarini con disegno eumelaninico per effetto della mutazione satiné che inibisce sia la eumelanina nera che la feomelanina bruna nei canarini di Tipo Nero ed Agata, che le hanno ambedue, il mantello appare privo di disegno melaninico.
    I canarini Satiné sono differenziati in due Tipi distinti:
    .i Tipi Bruno ed Isabella avendo disegno mutato uguale sono denominati Satiné
    .i Tipi Nero ed Agata non presentano più disegno apparendo lipocromici, come i canarini Pheo agata ed isabella che anche se geneticamente differenti presentano lo stesso mantello privo di disegno, per cui appartengono alla stessa categoria dei Melaninici ad occhi rossi
    I canarini Isabella e Bruno che vengono indicati con il termine Satiné sono quei soggetti il cui fenotipo è il risultato dell’effetto combinato di due distinte mutazioni: Bruno e Satiné.
    I soggetti più tipici evidenziano un disegno centrale, lungo la rachide, sottile e spezzato, costituito da sola eumelanina bruna che contrasta nettamente con il contorno, privo di qualsiasi traccia di feomelanina; esso deve interessare simmetricamente oltre al dorso anche i fianchi e la testa.
    I canarini Satinè hanno gli occhi rossi e le zampe, il becco e le unghie di colore carnicino.

    Topazio (6° fattore)
    La mutazione Topazio (recessiva) è di recente acquisizione; infatti è apparsa forse in Italia per la prima volta circa venti anni fa, ma non è stata capita ed è stata focalizzata in altri paesi.
    Esercita la sua azione riducendo e modificando l’eumelanina nera che appare di colore testa di moro, provocando inoltre una riduzione sia della feo che della eumelanina bruna; la mutazione Topazio esercita la sua azione anche sulle zampe e sulle parti cornee (becco ed unghie), rendendole brunite negli ossidati di Tipo Nero e carnicine negli Agata.
    Gli occhi assumono una colorazione rossiccia, molto evidente alla nascita, che con il passare dei giorni si scurisce fino a diventare meno evidente negli adulti.
    Attualmente sono riconosciuti due Tipi: Nero e Agata.
    I canarini Bruno e Isabella topazio non sono riconosciuti, forse per lo scarsissimo interesse che hanno suscitato; i pochi soggetti che abbiamo visto sembrano simili a quelli di Tipo Pastello.
    NERO TOPAZIO
    Caratteri tipici:
    .marcature delle remiganti e timoniere ampiamente bordate di bruno degradante
    .striature lunghe larghe e simmetriche che devono interessare la testa, il dorso e i fianchi
    .rachide chiara e contornata da eumelanina concentrata di colore testa di moro
    .becco, zampe ed unghie devono apparire il più possibile brunastre
    AGATA TOPAZIO
    Caratteri tipici
    .rachide deve essere chiara e contornata da melanina concentrata
    .remiganti e timoniere devono presentare un’ampia bordatura perlacea degradante
    .becco, zampe ed unghie devono essere di colore carnicino

    Eumo (7° fattore)
    La mutazione Eumo (recessiva) è apparsa nei Paesi Bassi nel 1990 ed è di recentissima acquisizione ufficiale; quindi, per la ridotta selezione non ancora al massimo della sua potenziale espressività
    Il fattore Eumo esercita la propria azione riducendo parzialmente le eumelanine, contrastando fortemente l’estrinsecazione della feomelanina; la mutazione Eumo provoca in tutti i Tipi la depigmentazione dell’occhio che appare rosso e la scomparsa dell’ossidazione del becco, delle zampe e delle unghie negli Ossidati.
    NERO EUMO
    Caratteri tipici:
    .disegno eumelaninico netto e ben definito leggermente ridotto rispetto ai canarini Nero base, con una tonalità antracite molto scura.
    .striature simmetriche, lunghe, che devono interessare la testa il dorso e i fianchi
    .feomelanina completamente assente dal mantello, deve permettere al colore di fondo nelle sue diverse varietà di esprimersi in tutta la sua purezza e brillantezza
    .occhi di un colore rosso cupo (rosso prugna)
    .becco, zampe ed unghie perdono la loro ossidazione
    BRUNO EUMO
    Caratteri tipici
    .disegno eumelaninico abbastanza lungo e dalla tonalità bruno carico
    .occhi di un colore rosso scuro, decisamente più evidente dei canarino Bruno base
    .striature distribuite simmetricamente partendo dalla testa interessando tutto il dorso e i fianchi
    AGATA EUMO
    Caratteri tipici
    .disegno ridotto e di colore grigio scuro, si presenta in modo simile all’Agata di base
    .occhi di un rosso ben visibile
    .mantello privo di ogni traccia di feomelanina

    Onice (8° fattore)
    E’ una recentissima ed interessante mutazione recessiva riconosciuta a livello di Federazione Internazionale e dalla F.O.I. nel 2001.
    La mutazione Onice esercita la sua azione riducendo qualitativamente le eumelanine, ma lasciando inalterata la dimensione del disegno e riducendo anche la feomelanina.
    Il fattore Onice provoca inoltre un effetto fuligginoso su tutto il mantello che è la caratteristica peculiare della mutazione.
    A causa della riduzione della feomelanina nei Tipi Onice la Varietà risulta più brillante dei Tipi di base.
    Il becco, le zampe e le unghie devono mantenere le stesse caratteristiche dei Tipi di base.
    I soggetti con notevole interferenza con il Tipo Opale (allelico all’Onice, tantochè in certi soggetti appaiono entrambe le espressioni), non devono essere giudicati.
    NERO ONICE
    Disegno eumelaninico simile al Nero e cioè lungo e largo anche se di un nero meno brillante, massima riduzione della feomelanina in modo da esaltare il colore di fondo, patina fuligginosa che avvolge l’intero mantello (caratteristica peculiare del fattore Onice), massima ossidazione di becco e zampe.
    BRUNO ONICE
    Disegno simile al Tipo Bruno di base, ben definito e di tonalità bruno scuro.
    A causa dell’effetto della mutazione Onice la riduzione della feomelanina rende il mantello più chiaro rispetto al Tipo base; una patina fuligginosa avvolge l’intero mantello, le marcature e le vergature si manifestano interessate dalla eumelanina bruna che appare di tonalità ridotta rispetto al Tipo base.
    AGATA ONICE
    Conformazione del disegno simile a quello del Tipo Agata di base ma di tonalità grigio scuro con assenza di feomelanina che conferisce all’Agata onice l’effetto fuliggine, rendendo il fondo di colore grigio e nero.
    Le marcature e le vergature si manifestano uniformemente interessate dalla eumelanina nera che ridotta appare di tonalità grigio scuro, più diluita, rispetto al Tipo Agata di base; il becco le zampe e le unghie devono essere carnicini.
    ISABELLA ONICE
    Allo stato attuale non ci sono indicazioni inerenti al Tipo Isabella onice; in futuro la selezione ci dimostrerà se può esistere la possibilità di definire lo standard di questo Tipo.

    ***


    PIUMAGGIO
    Il piumaggio composto da piume e penne deve essere completo, intatto, uniforme, liscio, compatto, serico e brillante; le penne e le piume si devono ricoprire l’una con l’altra come tegole ben ordinate. La coda e le ali devono essere compatte, unite ed intatte.
    Sono da considerare difetti:
    .piumaggio troppo abbondante ai fianchi e tendente a scomporsi; ciliari troppo folti o sollevati
    .piumaggio eccessivamente abbondante con piumino che sbuca spesso tra le piume, rendendo meno compatto tutto il mantello (soggetti eccessivamente brinati)
    .piumaggio corto, scarso e secco (soggetti eccessivamente intensi)
    .piumaggio incompleto per muta non ultimata; remiganti o timoniere non uniformi (alcune mutate altre no)
    .piumaggio della gola o del petto sollevato (cravatta)
    .piumaggio scomposto su uno o entrambi i fianchi, sull’addome o sul petto
    .piumaggio scomposto sul dorso, con piume che tendono a divaricarsi (dorso aperto)
    .penne che ricoprono il codione ricadenti ai lati dello stesso (piume di gallo)
    .coda (timoniere) a ventaglio o a rondine
    .remiganti (ali) non compatte o non uniformemente in linea


    FORMA
    Caratteri tipici
    .lunghezza compresa tra cm 12,5 e cm 13,5 dall’attaccatura del becco all’apice delle timoniere con buone proporzioni tra le varie parti
    .testa tonda e larga con becco corto, conico e piuttosto largo alla base
    .occhi brillanti, vivi e disposti sulla stessa linea immaginaria di chiusura del becco
    .collo ben proporzionato, con rafforzamento alla base di impianto sul tronco
    .dorso largo e pieno, deve formare un unico ed armonioso blocco con le ali che devono appoggiarsi naturalmente e simmetricamente sulla base della coda
    .petto largo ed arrotondato se visto di profilo
    .tronco non troppo grosso, né esile e né sottile, deve armonizzare con il collo e la testa evidenziando, nell’insieme, un’impressione di potenza, eleganza e bellezza
    .coda né troppo lunga né troppo corta, deve essere 2/3 della lunghezza del tronco e misurare da cm 4 a cm 4,5 circa; deve armonizzare con la lunghezza del corpo
    .arti inferiori devono essere robusti e solidi, con diti forti e sicuri nella presa del posatoio.

    Sono da considerare difetti:
    .ali portate troppo basse e rilassate lungo i fianchi
    .ali che si incrociano sul codione o addirittura sul dorso
    .coda portata troppo alta o troppo bassa
    .arti portati dritti senza la normale semi flessione del ginocchio
    .testa portata troppo alta o troppo bassa




    credits: associazionefiorentinaornitologica.it - Manuale Mori
     
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